Il Rione Monti di Alberobello nel frontespizio di un articolo del 1919 intitolato Il più singolare paese d’Italia di Michelangelo La Sorte, apparso sul Touring Club Italiano (Foto Pontrelli, Bari)
Giangirolamo II Acquaviva ritratto dal napoletano Paolo Finoglio (prima metà del XVII sec.)
Nel 1635, infatti, la contea di Conversano stabilì sul territorio il primo nucleo permanentemente abitato, ma senza dichiarare lo stanziamento attraverso una fondazione ufficiale. Una condizione del genere non garantiva alla popolazione della Selva alcuna forma di proprietà e successione sui terreni.
Particolare della “Terra di Bari et Basilicata” di Giovanni Antonio Magini edita da suo figlio Fabio a Bologna nel 1632, sul modello dell’originale stampa del 1620
Dettaglio della “Pianta del territorio di Mottola” di Donato Gallerano (1704)
Dettaglio della “Pianta del territorio di Mottola” di Donato Gallerano (1704)
Quelle abitazioni rustiche erano già sparse nel territorio, ma erano altrove servite come ricoveri temporanei: nella futura Alberobello, invece, quelle dimore finirono per essere permanenti e per molto tempo. Ecco l’origine dei trulli.
Carte des Trulli et Caselle des Pouilles di Émile Bertaux (da Annales de Géographie, t. 8, n° 39, 1899)
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